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OBIETTIVI
L’attenzione sarà posta sullo
studio degli effetti sulla risorsa idrica sotterranea delle
variazioni di bilancio di massa, a scala regionale in aree di
pianura. Tali variazioni possono essere antropiche
(espansione delle aree residenziali e industriali, differenziazione
spazio - temporale dei prelievi idrici, differenti scenari
gestionali delle irrigazioni) o naturali (differenti scenari
climatici o differenti rapporti tra acque superficiali e
sotterranee) in corrispondenza di differenti scenari.
Lo
studio sarà affrontato con l’uso di banche dati e modelli
idrogeologici tridimensionali integrati tra loro e mira a
fornire agli enti gestori ipotesi ragionevoli sui diversi effetti
sulla risorsa idrica sotterranea, in funzione di plausibili scenari
meteo-climatici o di utilizzo della risorsa stessa. Tali
informazioni potranno rilevarsi utili nei processi decisionali volti
ad un responsabile utilizzo della risorsa acqua.
L’area di studio è
relativa alla zona di pianura compresa all’interno del territorio
regionale, in riferimento al bacino del fiume Adda. Non essendovi
alcuna coincidenza, in questo caso, tra bacino idrografico e bacino
idrogeologico, è necessario estendere le analisi riferite alla falda
sotterranea ai due bacini idrogeologici sui quali il fiume Adda
esercita un’azione di spartiacque: il bacino delimitato dal fiume
Ticino e dall’Adda stesso verso ovest e quello delimitato dall’Adda
e dal fiume Oglio, verso est.
Le valutazioni saranno
realizzate mediante la predisposizione di adeguata cartografia
tematica, in modo da territorializzare le variazioni spaziali e
temporali dei numerosi fattori in gioco.
In dettaglio i principali
obiettivi perseguiti saranno:
-
Valutazione del
contributo dei diversi regimi pluviometrici al bilancio
idrico delle acque sotterranee
della Regione Lombardia, stimato in alcune situazioni
tipiche per tipologia climatica e per caratteristiche
idrogeologiche.
-
Implementazione della
banca dati idrogeologica.
-
Applicazione di
modelli idrogeologici di flusso tridimensionali distribuiti
(MODFLOW)
che prevedono la definizione delle caratteristiche
strutturali, parametriche e di bilancio del sistema, tenendo
presente che significative variazioni nelle voci di bilancio
naturali (precipitazioni) o antropiche
(irrigazioni/prelievi) concorrono a determinare
significativi squilibri nel sistema idrogeologico
sotterraneo.
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ATTIVITA'
Anno 2006
Una volta definiti gli obiettivi
del lavoro, è stata avviata una raccolta dati
nell'area di studio (Pianura alluvionale tra Ticino e Oglio).
I dati necessari allo svolgimento
della prima fase di studio sono stati:
1. dati relativi ai
pozzi, per
integrare la banca dati del DISAT (Tangram) costituita,
inizialmente, da circa 10600 pozzi distribuiti tra 8 delle 11
province lombarde.
In primo luogo, presso l'U.O.
Acque Sotterranee di Arpa Lombardia, sono state raccolte le
informazioni relative ai 252 pozzi della Rete Regionale di
Monitoraggio Quantitativo delle Acque Sotterranee,
aggiornata al 2004.
In secondo luogo, al fine di completare la raccolta dati nelle zone sprovviste,
sono state contattate le Arpa locali e, ove necessario, gli Enti
provinciali, concentrandosi su 7 province lombarde tra quelle
che si trovano in pianura (Milano e Brescia sono già complete):
-
provincia di Bergamo,
sono stati raccolti i dati
relativi a 976 pozzi ubicati nella zona di pianura,
di cui 823 georeferenziati e 924 con stratigrafia.
-
provincia di Como,
sono stati acquisiti i dati relativi ai 600 pozzi
in
concessione attiva o appena chiusa e le informazioni
relative ai pozzi più vecchi raccolte in un database
realizzato dal Politecnico di Milano (666 pozzi) in
occasione della stesura dello “Studio idrogeologico
della parte meridionale della provincia di Como” (2004) di
Francani;
-
provincia di Cremona, dal sito
www.atlanteambientale.it, gestito dalla provincia, sono
stati scaricati, fino ad ora, i dati relativi a 196 pozzi pubblici
-
Arpa di Lodi, sono
state aggiornate e integrate le informazioni relative
ai pozzi pubblici, già presenti in Tangram, grazie ai dati
recuperati presso l'ente e in più sono stati aggiunti i dati
di 46 pozzi non ancora archiviati. In
totale in Tangram sono archiviati 218 pozzi pubblici.
Inoltre sono state acquisite ed ordinate tutte le
informazioni relative ai pozzi privati, per un totale
di 4170 di cui 409 aventi la stratigrafia; di questi
ben 926 non sono georeferenziati e non è stato possibile
recuperare le coordinate geografiche nemmeno dalla CTR.
Per quanto riguarda le province di
Lecco, Pavia e Varese, si è inattesa di avviare una
collaborazione con gli enti pubblici.
2. dati piezometrici,
per la
ricostruzione della carta piezometrica della pianura lombarda
(scala regionale), per l’analisi spazio-temporale dell’andamento
della falda e delle interazioni con i regimi pluviometrici
(scala locale) e per il calcolo del bilancio idrico nell’area di
studio.
Il WP3 era già in possesso
dei dati, raccolti nel
Sistema Informativo Falda (SIF), relativi alla Rete di
Monitoraggio della Provincia di Milano (145 pozzi),
attiva fin dal 1979, che copre, però, solo i territori
provinciali di Milano e Lodi; per disporre di livelli
piezometrici anche sul rimanente territorio regionale, sono
stati consultati in successione l’ARPA Lombardia, i relativi
dipartimenti provinciali e le Province:
-
U.O. Acque Sotterranee
di Arpa Lombardia, ha fornito i livelli piezometrici
mensili in m s.l.m. registrati dai 255 pozzi della Rete
Regionale di Monitoraggio Quantitativo delle Acque
Sotterranee dall’anno 2001 al 2004.
-
Arpa di Lodi,
integra i dati della
Rete del SIF delle province di Milano e Lodi con misure
trimestrali in pozzi aggiuntivi direttamente gestiti da esso
e dispone, inoltre, di una serie di misure relative a
campagne di monitoraggio dettagliato a scala provinciale
effettuate negli anni passati. Con tale dipartimento è stata
avviata una collaborazione tale per cui questi dati verranno
da loro forniti, al termine del processo di riquotatura
pozzi, al nostro gruppo di ricerca che provvederà a
restituirli organizzati ed associati a pozzi e relative
stratigrafie all’interno del database Tangram;
-
provincia di Bergamo e
Como, non dispongono di una rete di monitoraggio delle
acque sotterranee provinciale;
-
per quanto riguarda le
rimanenti province, non si hanno informazioni
relativamente all’esistenza o meno di reti piezometriche a
integrazione della rete ARPA.
3. dati idrometrici,
per l’elaborazione
della carta piezometrica regionale e per il confronto temporale
con le serie pluviometriche e piezometriche.
Per quanto concerne i dati
relativi ai livelli dei fiumi bisogna distinguere tra dati
provenienti da strumenti manuali (aste graduate) e meccanici
(idrometri registratori), che forniscono, rispettivamente,
idrometrie ed idrometrografie, e dati provenienti da strumenti
automatici.
-
strumenti
manuali/meccanici,
le idrometrie e le
idrometrografie sono conservate, così come tutti i dati
cartacei meteo-climatici e gli annali idrologici, presso
l’archivio dell’U.O. Idrografia dell’ARPA Lombardia, dove è
confluito il materiale dell’ex ufficio idrografico del Po. I
dati idrometrici sono stati pubblicati su annale
(Ufficio Idrografico di Parma, parte seconda) solo fino al
1987 e solo in parte sono stati trascritti in formato
digitale e inseriti all’interno di un banca dati (Wingadi)
gestita da ARPA. Gli idrometri manuali e
meccanici sono considerati per il dato storico. In
particolare, ai fini del progetto, interessano i dati dal
1979 ad oggi delle stazioni situate sui corsi d’acqua
naturali della pianura lombarda tra Ticino e Oglio.
Ne sono state selezionate 20 e di queste, in primo
luogo, sono stati acquisiti i dati già digitalizzati,
successivamente sono stati presi in considerazione gli
annali idrometrici dal 1979 al 1987 trascrivendo tutti i
dati pubblicati di nostro interesse. Visto l’elevato grado
di frammentarietà delle serie di dati raccolti, sono state
consultate, per gli anni mancanti, le schede idrometriche e,
in assenza di queste, sono stati analizzati i diagrammi
idrometrografici.
-
strumenti automatici,
la rete di
idrometri automatici, invece, è stata istituita nel 1998. Il
numero di punti di misura è più elevato e copre in modo più
uniforme il territorio regionale; si hanno dati recenti,
aggiornati con continuità e in tempo reale. Tali dati sono
raccolti nel database Polifemo-Giano, gestito dall’U.O.
Idrografia dell’ARPA Lombardia. Sono stati selezionati
50 strumenti posizionati lungo corsi d’acqua naturali
che ricadono nell’area di pianura lombarda e regioni
limitrofe (3 stazioni in Emilia-Romagna e 5 in Piemonte) e, ove possibile, sono
stati prelevati, con frequenza temporale giornaliera, i
dati dal 1998 al 2005. Tali dati sono necessari per
l’elaborazione della superficie piezometrica a scala
regionale per ancorare i livelli piezometrici al reticolo
idrometrico superficiale.
4.
dati pluviometrici,
per integrare i dati manuali
ove mancanti
Presso l'U.O. Idrografia di
Arpa Lombardia sono state prese in considerazione anche 6
stazioni pluviometriche automatiche nelle province di
Milano e Lodi per avere a disposizione una quantità maggiore
di dati in tale area, ricca di piezometri con i quali si
vorrebbe effettuare un confronto diretto
pluviometria-piezometria.
5.
dati di portata,
per il calcolo del bilancio idrogeologico
Presso l'U.O. Idrografia sono
stati acquisiti i dati relativi a 7 stazioni che
posseggono serie storiche lunghe già in formato digitale,
mentre a breve verranno digitalizzati da annale i dati di altre
6 stazioni.
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BIBLIOGRAFIA
ERSAF, Agriteam, Regione Lombardia.
2006. L’acqua, una risorsa fondamentale per il sistema
agricolo lombardo. I dati del Servizio Agrometeorologico.
Grafica Monti, Saronno.
Pozzi R., Francani V. 1981.
Condizioni di alimentazione delle riserve idriche del territorio
milanese. Vie e Trasporti - La rivista della strada. Casa editrice
"La fiaccola".
Provincia di Como – Assessorato Ecologia
e Ambiente, Punto Energia – Agenzia di Como. 2005. Rapporto
sullo stato dell’ambiente: ciclo integrato delle acque.
Provincia di Milano - Assessorato
all'ambiente, Politecnico di Milano D.S.T.M. - Geologia Applicata.
1995. Le risorse idriche sotterranee nella Provincia di Milano Vol.
I: lineamenti idrogeologici.
Regione Lombardia – Reti e Servizi di
Pubblica utilità. 2006. Uso e tutela delle acque in Lombardia.
Linee strategiche, pianificazione e regole per un utilizzo razionale
e sostenibile della risorsa idrica. Bollettino ufficiale
Regione Lombardia n. 24 Edizione speciale del 12 giugno 2006, La
Tipografica Varese S.p.A., Varese
Tosi A. (Politecnico di Milano),
Regione Lombardia – Opere pubbliche. Master plan navigli –
Competenza 1 – “Assetto idrogeologico”.
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